lunedì 3 febbraio 2014

Ologramma per il re

Ologramma per il re
Dave Eggers
MONDADORI
281 pp
Ottobre 2013
di Dave Eggers

C'è un uomo, Alan Clay. È americano, divorziato, ha una figlia da mantenere, un'ex moglie che vive in California, che non intende contribuire in alcun modo alle spese e non fa che ripetergli di comportarsi da uomo. Ma che uomo è Alan Clay? Ha cinquantaquattro anni ed è senza lavoro. Per l'America aziendale è un soggetto inutilizzabile, bizzarro quanto un aeroplano fatto con il fango. La crisi dei mercati e della sua vita privata l'ha lasciato stremato, tendenzialmente ubriaco, con un conto cronicamente in rosso, ma ora non ha scelta: se vuole pagare le tasse del college di sua figlia, deve trovarsi presto un lavoro, e ben pagato. La sua unica chance si chiama re Abdullah, il miliardario sovrano dell'Economic City, un'immensa oasi in mezzo al nulla destinata a diventare la città del futuro. Il compito di Alan è difficilissimo. Deve convincere re Abdullah ad acquistare la sua mirabolante invenzione. Un ologramma in grado di far apparire chiunque in 3D, direttamente nella tenda del sovrano. Ma cosa succede se il re tarda ad arrivare? Se i funzionari rimbalzano Alan da un ufficio all'altro? L'esilio rischia di diventare interminabile. E mentre cerca disperatamente di evitare l'ennesimo fiasco della sua vita con la bella dottoressa Zahra Hakem, Alan scopre però che lì in mezzo al deserto una cosa la può fare: scrivere a sua figlia e provare a spiegarle che un genitore non è altro che un essere umano come gli altri, che fa degli errori e ha un ruolo piccolo nel mondo e nella storia...


Di Dave Eggers non avevo ancora letto niente...molti di voi troveranno questa confessione alquanto grave. Alcuni amici, in diversi momenti, hanno esclamato con sdegno "Non hai letto L' opera struggente di un formidabile genio?!?". Ebbene, no.
Oggi posso dire che Dave Eggers ha una fan in più!
Ologramma per il re merita di essere letto.
Questo romanzo mi ha ripetutamente cercato, e finalmente, scuriosando tra gli scaffali della libreria IBS di Mantova, mi sono lasciata convincere.
Trama intrigante ed originale ma l'autore nei ringraziamenti svela essere tratta da situazioni reali, esperienze raccontate e quindi fatti in parte realmente accaduti.
Poco importa, è una trama perfettamente riuscita.
Il protagonista, Alan Clay, sta passando un momento molto delicato della sua vita: è deluso da se stesso, appesantito dai doveri a cui non riesce a far fronte,  e dai delicati rapporti interpersonali e soprattutto familiari che lo rendono depresso e perennemente indeciso sul da farsi.
Poi c'è il lavoro, che da anni non è più lo stesso. Tutto è cambiato, e in questa giungla di investimenti, conoscenze e false speranze Alan non sa più come destreggiarsi.
Ha 54 anni, è ancora abbastanza giovane per rimettersi in gioco sul serio e recuperare il tempo perduto? Può ancora sperare in un'occasione per riscattarsi?
L'occasione pare essere arrivata, ma lo metterà alla  prova sotto ogni punto di vista.
Ipocondriaco, timoroso, malinconico. Un personaggio ricco di sfaccettature, a cui ci si affeziona molto rapidamente.
Dave Eggers da ampio spazio ai ricordi di Alan Clay, al suo vissuto;  questo coinvolge appieno il lettore, fornendogli elementi chiave per capire a fondo la personalità del personaggio, e tutto ciò che l'ha portato ad essere quello che è.
In Arabia Saudita, a Gedda, responsabile della presentazione di una nuova invenzione, un ologramma in 3D...questa è la sua ultima occasione. Ma sarà proprio così?
Assistiamo alla sua perenne ansia in attesa del re Abdullah, e alla sua crescente preoccupazione per la sua salute, per un possibile male che sta crescendo e a cui Alan da la colpa di tutte le sue sfortune, della sua stanchezza, e della sua mancanza di vitalità.
Ho trovato questo passaggio molto interessante: Alan non si da pace, non può accettare, dopo tanto successo nel lavoro,  viaggi e guadagni, di essersi ridotto così. Stanco, solo, e con troppi conti da saldare.
Questo male, si...deve essere questo il motivo del suo fallimento. Si è attaccato al suo corpo e gli succhia tutte le energie, le forze, l'ottimismo.
Un uomo che ha lavorato una vita intera, ed ora non gode più nemmeno dei bei ricordi. Un uomo che ha amato e sposato una donna, ma quella sbagliata, un uomo che è anche padre, di Kit...finalmente qualcosa di cui andare fiero.
I passaggi in cui Alan Clay scrive, o meglio, tenta di scrivere lettere a sua figlia, sono molto teneri, dolci. Un uomo impacciato con le parole quanto nelle azioni, ma desideroso ed instancabile nel provare a mettere insieme qualche pensiero che possa essere significativo per la figlia.
Ologramma per il re non tiene col fiato sospeso, non commuove e non fa sobbalzare il lettore, non rovescia il finale, e non diverte...questo romanzo prende il lettore, lo porta a Gedda, tra le strade polverose, lungo le interminabili autostrade nel deserto, dentro quella grande e vuota tenda in cui Alan e il suo staff attendono re Abdullah, sulla riva del mare e dentro al negozio di sandali del padre del giovane Yusef.
Insomma, è un romanzo vivo, in cui il lettore trascorre con il protagonista  ogni singolo afoso giorno in Arabia Saudita.
Un esperto scrittore ci offre una visione molto realistica, e forse anche amara, di un americano di mezza età che deve reinventare se stesso, che deve fare i conti con un mondo che è cambiato, in cui i mercati sono in crisi, un mondo in cui l'americano non è più il leader, portatore di idee e di innovazione, ma colui che deve rimettersi ad dettami di altri popoli, forse anche più aggiornati.
Il timore del concorrente cinese, preparato e all'avanguardia, promotore di un'economia basata sulla "massima resa con la minima spesa", è sempre in agguato...ed è davvero difficile da accettare.
Devo ammettere di aver riconosciuto sensazioni simili a quelle provate durante la lettura dell'ultimo romanzo di Jonathan Coe, Expo 58 ...un viaggio, un uomo col proprio vissuto, con le sue insoddisfazioni, il desiderio di affermarsi, e l'incontro con qualcosa di nuovo, quasi surreale. E il linguaggio: assolutamente scorrevole, padroneggiato in maniera ineccepibile, chiaro, profondo nelle riflessioni, intenso, equilibrato.
Ma con Dave Eggers c'è tanto di più...
Io, come quanti hanno letto questo romanzo, ho conosciuto da vicino Alan Clay, e mi sono concessa una nuova esperienza di lettura.
La consiglio anche a voi che mi leggete. Un'esperienza che saprà stupirvi.

E il finale aperto? A  me piace sempre parecchio!
ASSOLUTAMENTE CONSIGLIATO


 

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