giovedì 4 aprile 2013

Il sesso è vietato

di Tim Parks

All' Istituto Dasgupta è proibito leggere, scrivere, fumare, entrare nel reparto dedicato all'altro sesso, è proibito il contatto fisico, esternare i sentimenti, ed è assolutamente vietato il sesso.
E cosa ci fa Beth in un posto come questo?
Giovane cantante di successo, bellissima e carismatica, con un fisico mozzafiato. Una famiglia altolocata che odia, un fidanzato perfetto che non ama, un amante più vecchio di lei, e un' amica con cui condivide palco e letto...
La sua vita trasgressiva la porta al limite, al confine tra vita e morte, tra follia e realtà.
Solo le lunghe meditazioni buddiste, il silenzio, e la lontananza dalla sua vita, la metteranno in contatto con il vero senso delle cose, obbligandola a combattere lotte interiori, rievocando ricordi tragici di un passato ancora troppo vicino e il pensiero dei suoi amori morbosi e ossessivi, che continuano a perseguitarla.
Sarà G.H., il misterioso diarista, a cui Beth ruba i diari, che con le sue parole l'aiuterà a riconoscere di non essere la sola, l'unica, alle prese con una vita assurda, incomprensibile e dolorosa.
Spetterà solo a Beth la scelta: rimanere al Dasgupta, in una condizione di non vita, apparentemente al sicuro, o rimettersi in gioco, con una nuova vita, tutta da scoprire e ricca di possibilità.

TITOLO: Il sesso è vietato
AUTORE: Tim Parks
EDITORE: BOMPIANI
PAGG. 314
Tim Parks ha avuto un'idea sicuramente molto interessante.
Ho scelto questo libro proprio perché la trama ha stuzzicato immediatamente la mia curiosità.
Generalmente non resto affascinata da tematiche quali la meditazione, le regole di vita, il Buddhismo...ma Beth mi è piaciuta subito.
In effetti Tim Parks dipinge la protagonista in modo molto ironico, pur addossandole esperienze di vita molto dolorose.
E' giovane, bellissima, una cantante di successo, che sa già cosa significa soffrire, e raggiungere il limite...il limite estremo.
Beth sceglie il silenzio, la lontananza. E' sperduta, forse disperata.
Potremo essere noi, non è vero? Quante volte abbiamo pensato: "Ora basta, mollo tutto. Me ne vado, lontano, dove nessuno possa trovarmi, cercarmi, telefonarmi, scrivermi un'e-mail...ne ho abbastanza!"
A me succede!
Beth incarna la realtà di chi ha capito i propri errori, i casini che si possono combinare, e che spesso sfuggono di mano, le scelte sbagliate a ripetizione...e anche quella di chi riconosce che è venuto il momento di cambiare rotta.
Con paura, a volte sfiducia, ma alla fine prosegue con tenacia.
E per saltare fuori da questa situazione Beth sceglie la meditazione buddista...ecco in cosa io non assomiglio affatto a lei!
Non potrei mai restare in silenzio, immobile, per ore e ore, concentrandomi sul mio respiro, oppure su una parte del mio corpo...un occhio, un orecchio, la punta dei piedi...ascoltando i rumori della terra o del cielo...sentendo un monaco registrato parlare di Sankhaa, o di Dukkha, e di Samadhi...
Caro sig. Parks, poteva anche spiegarceli un po' meglio questi termini...sono ancora per me un mistero anche dopo 300 pagine...!
Poco importa, probabilmente la mia anima non era abbastanza predisposta all'esperienza!
Ammetto di essermi un po' annoiata nella parte centrale del romanzo...Beth medita...medita...medita...poi di nuovo impazzisce, esce dagli schemi, infrange le regole del Dasgupta, fuma mille sigarette, bacia un suo compagno, legge, scrive... i ricordi riemergono, poi si pente...e torna nella sala Metta, e medita...medita...medita...
Per mia fortuna appare G.H., il diarista!
In uno dei suoi momenti di trasgressione Beth fa la cosa più entusiasmante di tutto il romanzo: ruba il diario di un meditatore...e da li in poi, attraverso quelle pagine, conosciamo la vita "tragicomica" di un altro ospite del Dasgupta.
Il romanzo prende ritmo, le pagine di quel diario sono divertenti, e la lettura si fa più spedita.
Che dire...? Non so...ma non posso dire che mi sia piaciuto
Il finale è ricco, e forse anche inaspettato: nelle ultime pagine mi sono ripresa un attimo, e ho seguito il finale della vicenda con più interesse.
Certo che un messaggio Tim Parks ce lo lascia: le possibilità nella vita sono svariate, molteplici. I nostri errori, pur grandi che siano, non possono fermarci, mai! Allora, avanti! C'è sempre l'occasione di cambiare strada, di abbandonare il passato, e rileggerlo dopo un po di tempo con occhi rinnovati, senza paura, e con il sorriso sulle labbra...e forse è vero...serve anche un pò di silenzio!

NON CONSIGLIATO...ma leggetelo...poi mi dite cosa ne pensate!  ;-)

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